I nostri avvocati tributaristi rispondono alle domande pi๠comuni di sull'avviso di addebito INPS.
L' avviso di addebito è un atto immediatamente esecutivo posto al servizio dell' INPS per riscuotere premi e contributi non versati. L' avviso di addebito, che dal 2011 ha sostituito la cartella di pagamento, già di per se ha la forza di essere messo direttamente in esecuzione mediante un' espropriazione forzata nei confronti di colui che si è reso debitore verso l' ente stesso. In altre parole l' atto con cui l'INPS procede alla riscossione di premi e contributi è l' avviso di addebito. Come l' agenzia delle entrate agisce per il recupero dei crediti vantati mediante la notifica della cartella di pagamento, l' INPS agisce mediante la notifica dell' avviso di addebito.
Come appena detto l' Inps notifica un avviso di addebito quando, a seguito di accertamenti fatti, risultano da recuperare premi o contributi non versati. L' INPS per poter recuperare tali somme deve attentamente badare al rispetto di termini di decadenza e di prescrizione. Nello specifico per non incorrere in decadenza tali pendenze devono essere iscritte in ruoli esecutivi entro:
- il 31 dicembre dell' anno successivo al termine di scadenza del versamento, se si tratta di contributi o premi non versati; il termine decorre dalla data di conoscenza da parte dell' Ente del dovuto, se la denuncia o la comunicazione o il riconoscimento del debito sono comunicati tardivamente;
- il 31 dicembre dell' anno successivo alla data di notifica del provvedimento, se si tratta di contributi o premi dovuti in forza di accertamenti effettuati dagli uffici;
- il 31 dicembre dell' anno successivo a quello in cui il provvedimento è divenuto definitivo, se i contributi o i premi sono oggetto di gravame giudiziario.
Quindi in altre parole se l' iscrizione a ruolo dei carichi non avviene entro i termini suddetti, l' Inps decade definitivamente ed irrimediabilmente dalla possibilità di riscuotere tale credito, infatti l' avviso di addebito risulterà illegittimo.
Il recupero di contributi e premi non versati si prescrive in 5 anni a decorrere dal giorni in cui il contribuente avrebbe dovuto versare le somme. Con la notifica dell' avviso di addebito da un lato si interrompe la prescrizione e dall' all' altro inizia a decorrere dal capo il nuovo termine quinquennale. Entro tale termine l' Inps deve procedere esecutivamente al recupero di tale somme o in alternativa notificare un nuovo atto con lo scopo appunto di interrompere la prescrizione. Al pari della decadenza, se si incorre nella prescrizione il credito risulta illegittimo e per tale può essere annullato solo su impulso di parte.
Possono rientrare in tale categoria di vizi tutti quelli che attengono alla forma in se del documento notificato al contribuente moroso. Vizi attinenti alla forma dell' atto quali mancata indicazione delle voci di calcolo, mancata sottoscrizione del dirigente o omessa indicazione dello stesso, omessa o errata indicazione del contribuente moroso, motivazione mancante o incompleta, vizi attinenti alla notifica quali mancanza della notifica o non apposta correttamente, mancanza della data di notifica, relata non sottoscritta. In tutte queste ipotesi il temine per proporre ricorso è di 20 giorni dal ricevimento della stessa, e, come da consolidato orientamento della giurisprudenza, tale ricorso deve essere proposto ai sensi dell' art. 617 cpc, ovvero come ricorso in opposizione agli atti esecutivi.
I motivi che possono rendere viziato un avviso di addebito possono essere molteplici. Oltre alla decadenza che rende illegittimo l' avviso di addebito notificato oltre il 31 dicembre dell' anno successivo al termine fissato per il versamento e alla prescrizione che rende ugualmente illegittima la pretesa creditoria avanzata oltre il termine quinquennale a decorrere dal giorno in cui il soggetto avrebbe dovuto versarla. La decadenza e/o la prescrizione per essere rilevate necessitano di un' attività di parte volta a rendere illegittimo l' avviso di addebito e per far ciò il contribuente può adire l' autorità giudiziaria entro il termine di 40 giorni dalla notifica dell' avviso stesso. Il termine di impugnazione di 40 giorni vale per tutti i vizi di natura sostanziale o meglio definiti vizi di merito. Oltre a ciò abbiamo una serie di vizi formali che possono rendere ugualmente nullo l' avviso di addebito, a condizione però tali vizi debbano essere rilevati entro 20 giorni (dalla notifica dell' avviso) mediante ricorso in opposizione agli atti esecutivi ovvero ex art. 617 cpc.
Il ricorso avverso avviso di addebito dovrà essere proposto innanzi alla Tribunale Ordinario sezione lavoro, nel rispetto della competenza per territorio.
Tutte le volte in cui vengono superati i termini di impugnazione di 40 e 20 giorni dalla notifica non sarà pi๠possibile far valere rispettivamente vizi di merito e vizi di forma.
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