Il lavoro nero è una piaga che attaaglia molti lavoratori ma anche un problema per molti datori di lavoro che rischiano davvero grosso. Vi diciamo tutto sulle sanzioni previste dal nostro codice.
Se da un lato il nostro ordinamento condanna il lavoro a nero dall'altro contestualmente lo riconosce e lo tutela. Per lavoro a nero si intenda un rapporto di lavoro non regolarizzato da contratto di assunzione e dunque irregolare. Poichè alla base del rapporto del lavoro a nero, come detto, non abbiamo un contratto di lavoro regolarmente depositato e registrato presso gli organi previdenziali come INPS, INAIL o presso i relativi centri per l'impiego, tale rapporto, è praticamente sconosciuto alle pubbliche autorità competenti e per tale risulta essere giuridicamente nullo ed irregolare. Dunque, anche se tale rapporto di lavoro a nero sia giuridicamente inesistente, proprio perchè non viene comunicato dal datore di lavoro mediante il modello unilav alle pubbliche amministrazioni, il nostro ordinamento lo riconosce come rapporto di "fatto" fondato comunque su un rapporto lavorativo non regolarizzato tra datore e lavoratore. Qualora tale rapporto venga accertato, il datore di lavoro e obbligato a corrispondere al lavoratore tutto quanto di diritto non versato fino a quel momento. Il diritto del lavoro prevede che al lavoratore a nero debbano essere corrisposte tutte le differenze retributive per l'attività effettivamente svolta, contribuzione previdenziale, tredicesima e quattordicesima mensilità (quest'ultima ove prevista) TFR, ferie e malattie non godute.
Possiamo certamente affermare che qualsiasi tipo di lavoro subordinato privo di regolare contratto di lavoro depositato presso le competenti autorità pubbliche è da definirsi rapporto di lavoro a nero.
Il nostro ordinamento condanna duramente il datore di lavoro che ha alle sue dipendenze un lavoratore senza regolare contratto di assunzione. Sul punto infatti, il decreto legislativo delle semplificazioni, attuativo del Jobs Act numero 151 del 2015, prevede un inasprimento delle sanzioni amministrative per il caso appena esposto rispetto alla vecchia disciplina ante Jobs Act. Nello specifico l'importo della sanzione amministrativa in termini economici varia a seconda dell'effettivo impiego del lavoratore a nero.
da 1.500€ a 9.000€: per ogni lavoratore irregolare entro i 30 giorni di impiego effettivo;
da 3.000€ a 18.000€: per ogni lavoratore irregolare con impiego effettivo compreso tra i 31 e i 60 giorni;
da 6.000€ a 36.000€: per ogni lavoratore irregolare con impiego effettivo superiore ai 60 giorni.
Tale sanzione è aumentata del 20% se si tratta di lavoratori senza permesso di soggiorno. In quest'ultimo caso il datore di lavoro incorre anche in sanzione penali. Infatti, far lavorare un dipendente straniero privo di permesso di soggiorno o con lo stesso scaduto, viola non solo l' articolo 22 del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell' immigrazione e norme sulla condizione dello straniero ma anche il decreto legislativo 286/1998. E' prevista una pena che va dai 6 mesi ai 3 anni pi๠euro 5.000 di multa.
Il datore di lavoro domestico a nero rischia solo la sanzione amministrativa da € 100 a € 500 per ciascun lavoratore interessato, non è invece prevista la maxisanzione da 1.500 euro ai 36.000 euro per ogni lavoratore a seconda dei giorni di effettivo lavoro svolto.
Il lavoratore in questo tipo di rapporto è parte lesa quindi non rischia nessun tipo di sanzione. Diversamente, qualora risulta che il lavoratore a nero percepisca anche l'indennità di disoccupazione rischia una doppia sanzione ex art. 483 c.p e 316 ter c.p. oltre la restituzione all'inps delle somme percepite indebitamente.
Il nostro studio legale quotidianamente difende tanto lavoratori a nero quanto datori di lavoro che hanno avuto alle dipendenze lavoratori senza aver mai depositato il regolare contratto di assunzione. In entrambi i casi mettiamo a disposizione delle categorie -datoriali e lavoratrici- la nostra esperienza di settore e la nostra professionalità avendo come unico obbiettivo quello di far emergere la realtà dei fatti.
Contattaci in chat o al numero +39 338 143 6332 per avviare subito la tua pratica.
Hai sempre lavorato presso un datore di lavoro senza mai essere inquadrato?Costante e consolidata giurisprudenza riconosce il diritto del lavoratore a nero, ovvero non regolarmente inquadrato, a percepire tutto quanto a quest'ultimo riconosciuto...
leggi l'articoloNel rapporto ci lavoro a nero il lavoratore ha diritto solo ai minimi contrattuali compreso 13^ e 14^ (quest'ultima ove prevista). Non spettano, invece, i permessi di lavoro, tutte le indennità specifiche e gli scatti di anzianità (questi ul...
leggi l'articoloLa consulenza legale per risarcimento lavoro nero presentano tante incognite per chi può fare valere i propri insindacabili diritti. In questo articolo tentiamo di metterci dalla parte del lavoratore rispondendo alle domande pi๠comuni e ...
leggi l'articoloQuello della denuncia all'ispettorato del lavoro è un argomento tortuoso e pieno di insidie per i lavoratori a nero (e non ) che vogliono far valere i propri diritti sul datore di lavoro: i nostri avvocati vi spiegano con chiarezza tutto...
leggi l'articoloLa Vertenza Sindacale è un mezzo con cui i lavoratori possono far valere i propri diritti su un datore di lavoro che non rispetta, nel rapporto di lavoro stesso, quanto previsto dalla legge. Qui vi spieghiamo come ed in che termini procedere a...
leggi l'articoloQuello della badante in nero è un argomento ampliamente trattato dal nostro studio legale. Tentiamo di rispondere in mainiera semplice e chiara alle domande che, pi๠frequentemente ci vengono poste dai nostri clienti. Una badante assunta in n...
leggi l'articoloI nostri avvocati del lavoro vi spiegano in maniera semplice e diretta come si calcola la liquidazione in caso di lavoro in nero, a chi rivolgersi e come fare per ottenere un risarcimento in seguito a un rapporto di lavoro sommerso. A un lavor...
leggi l'articolo