I nostri avvocati del lavoro vi spiegano in maniera semplice e diretta come si calcola la liquidazione in caso di lavoro in nero, a chi rivolgersi e come fare per ottenere un risarcimento in seguito a un rapporto di lavoro sommerso.
Il trattamento di fine rapporto comunemente detto "liquidazione" è una parte della retribuzione che il lavoratore periodicamente accantona in busta paga e alla fine del rapporto di lavoro viene erogata in toto. Tale somma spetta di diritto sia ai lavoratori regolarmente contrattualizzati sia ai lavatori assunti a nero. Quindi nel calcolo complessivo degli emolumenti spettanti al lavoratore a nero spettano oltre alle differenze retributive per l'effettivo lavoro svolto, la 13sima e la 14sima (ove prevista), la contribuzione previdenziale, ferie e malattie non godute ed anche il TFR.
Il calcolo della liquidazione si esegue come specificato di seguito: l'Importo del trattamento di fine rapporto viene fuori da un calcolo matematico ben preciso. L'importo della retribuzione complessiva annua percepita viene diviso 13,5.
Quello che comunemente ed erroneamente viene chiamata liquidazione in realtà è il TFR ovvero il trattamento di finire rapporto meglio definito come la prestazione economica riconosciuta al lavoratore subordinato nel momento in cui cessa la propria attività lavorativa. Il tfr dunque non è altro che una "buonuscita†che viene riconosciuta al lavoratore subordinato al momento in cui finisce il proprio rapporto lavorativo. Tale importo viene individuato dividendo per 13,5 la somma di ogni retribuzione annua. Da ciò si può chiaramente intendere che si ha diritto a tale importo sia se si è lavorato per un anno sia se si è lavorato per 40 anni. Lo stesso discorso vale anche se si è lavorato un solo mese, infatti, in tale caso, il lavoratore subordinato ha diritto a percepire il rateo di tfr, ovvero la dodicesima parte dell' importo annuo. Premesso ciò è chiaro dunque che qualsiasi tipo di contratto di natura subordinata riconosce al lavoratore il diritto alla liquidazione, a prescindere dall' orario effettuato e dal tempo che si è svolto quel determinato lavoro.
Si ha diritto al trattamento di fine rapporto quando viene riconosciuta la natura subordinata della prestazione lavorativa svolta. Basta ciò per affermare che hanno diritto al tfr sia coloro che prestano attività lavorativa in virt๠di regolare contratto di lavoro, sia coloro che lavorano senza un regolare contratto, infatti, anche il lavoratore impiegato senza contratto -a nero-, svolgendo lavoro subordinato, ha pienamente diritto ad ottenere il tfr proprio al pari di un lavoratore regolarmente inquadrato.
Grazie ad appositi strumenti e programmi molto sofisticati è oggi possibile riuscire a calcolare l'importo preciso degli emolumenti complessivi spettanti a ciascun lavoratore. Dunque, solo una volta che si è venuti a conoscere lo specifico importo spettante di diritto al lavoratore in questione è possibile avanzare la pretesa risarcitoria nei confronti del datore di lavoro.
Solo grazie all'intervento di professionisti specializzati nel settore del diritto e della procedura del lavoro è possibile avanzare una richiesta risarcitoria di questo tipo. Presso il nostro studio infatti, troverete esperti professionisti di diritto e procedura del lavoro che quotidianamente si imbattono in problematiche di questo tipo, ed ogni volta fanno si che ciascun lavoratore veda riconosciuti tutti i propri diritti.
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